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28/10/2013

CASSINO: INCONTRO CON L'ARSIAL PER LA TUTELA DEL PEPERONE DOP

PEPERONE DOP: TAVOLO OPERATIVO CON L’ARSIAL

Ciacciarelli: “La protezione delle piante e l’accrescimento della produzione è la strada maestra per la valorizzazione del Peperone pontecorvese Dop  ”.

 

La crisi economica che appare senza via di uscita deve essere affrontata da tutti anche valorizzando frontiere produttive emergenti capaci di creare nuova economia e nuova occupazione.

Per questo credo – afferma il presidente dottor Pasquale Ciacciarelli - che risorse naturali come i prodotti agricoli autoctoni, e mi riferisco ad esempio al fagiolo cannellino e al vino cabernet di Atina, al pecorino di Picinisco, al tabacco Kentucky e al peperone di Pontecorvo, sono ideali per rilanciare la nostra economia e sviluppare ulteriormente l’agricoltura comprensoriale.

Ed è per questo che il Consorzio Valle del Liri è particolarmente impegnato sui progetti di valorizzazione di questi prodotti che meritano una dimensione produttiva e commerciale adeguata alle loro potenzialità e qualità”.

E così, nella sede del Consorzio Valle del Liri, è stato ricevuto l’agronomo responsabile del settore Tutela Risorse dell’Arsial, Claudio Di Giovannantonio ed il collega Roberto Rea, accolti dai vertici consortili (il presidente Pasquale Ciacciarelli, il vice presidente Walter Corsetti ed il direttore Remo Marandola), dal presidente del Consorzio di Tutela del Peperone Pontecorvese Dop, Luigi Castrechini, e dal responsabile Coldiretti della zona di Pontecorvo, Tommaso Di Brango.

All’ordine del giorno di questo primo incontro soprattutto il negativo fenomeno che vede seccare le piantine di peperone in caso di innalzamento delle temperature.

Un fenomeno che pregiudica fortemente la quantità della produzione e quindi danneggia economicamente i coltivatori e limita la commercializzazione di un prodotto pregiato che il mercato, anche quello straniero, apprezza e ricerca.

Di Giovannantonio ha illustrato le esperienze portate avanti nel Lazio e nel resto d’Italia nel settore per problematiche analoghe e le possibili soluzioni prospettando interventi a breve “per garantire il proseguimento della produzione” e a lungo termine “per incrementare la produzione attuale e garantire una maggiore resistenza delle piante alla variazione delle condizioni climatiche”.

Per cui è stato deciso che entro il mese di dicembre, grazie all’intervento di esperti tecnici di industrie sementiere, si effettuerà una prima sperimentazione in campi pilota per  assicurare ai coltivatori il raccolto 2014; nel frattempo si procederà al trasferimento di queste tecniche direttamente in loco per abbattere i costi ed elevare notevolmente i livelli produttivi.

Nel corso dell’incontro Castrechini ha auspicato anche “la valorizzazione in contemporanea del prodotto fresco e di quello trasformato, perché l’uno funge da traino all’altro” ed ha ritenuto necessario “creare un Consorzio per la commercializzazione del Peperone Pontecorvese Dop in cui siano presenti coltivatori, associazioni di categoria, i 10 comuni del territorio di produzione ed il Consorzio Valle del Liri”.

Il vice presidente Corsetti ha invece auspicato, una volta risolto il problema delle piante, “l’attivazione di un rapporto di garanzia per i produttori ai quali bisogna assicurare il ritiro del prodotto da parte del Consorzio di trasformazione in modo da incentivare la produzione” ha inoltre suggerito di “trasmettere direttamente ai nuovi coltivatori di peperone Dop le innovative tecniche produttive che emergeranno dalla collaborazione con l’Arsial”.

Per Di Brango, della Coldiretti, “la produzione del peperone pontecorvese è una occasione per la creazione di nuova occupazione ed il prossimo PSR 2014 è un’opportunità da non perdere anche per favorire il ricambio generazionale nel settore agricolo”.

Il Consorzio Valle del Liri – ha quindi affermato il presidente Ciacciarelli, concludendo questo primo incontro – farà tutto quanto possibile per arrivare alla tutela del raccolto e per favorire maggiore produzione, crescita occupazionale ed economica nel territorio interessato”.

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