12/11/2013 PEPERONE DOP: SUL CAMPO I TECNICI DEL CRA E DELL'ARSIAL INIZIATIVE PER L’INCENTIVAZIONE DELLA
PRODUZIONE DEL PEPERONE DOP
Ciacciarelli: Prosegue il nostro impegno.
Verifiche sul campo degli esperti del CRA e dell'ARSIAL per individuare come è possibile proteggere
ed incrementare le produzioni.
Proseguono a ritmo serrato le
iniziative avviate dal Consorzio di Bonifica Valle del Liri di Cassino,
affiancato dal Consorzio per la Tutela del Peperone Dop, per risolvere i più
gravi problemi che al momento rischiano di far scomparire dal nostro territorio
una preziosa specialità agroalimentare come il Peperone Pontecorvese: la
mortalità della pianta a temperature superiori ai 30° e la scarsa produttività.
Dopo aver promosso l’incontro con tutti i sindaci facenti parte dell’aerale
di produzione del Peperone (Pontecorvo, Esperia, San Giorgio a Liri, Pignataro
Interamna, Piedimonte San Germano, Villa S. Lucia, Castrocielo, Aquino,
Roccasecca e San Giovanni Incarico), il presidente Pasquale Ciacciarelli aveva
incontrato i tecnici dell’Arsial della Regione Lazio, alla presenza del
presidente del Consorzio di Tutela Luigi Castrechini e di Tommaso Di Brango
della Coldiretti.
Un incontro dal quale era emersa la necessità di effettuare delle
visite direttamente sul campo da parte degli agronomi del Centro saggi di
Scafati del CRA (Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura)
competente anche per il nostro territorio.
Le visite sul campo si sono positivamente svolte l’altro giorno e gli
specialisti del CRA, insieme ai tecnici dell'ARSIAL, hanno potuto verificare le caratteristiche del terreno e le
condizioni ambientali, inoltre hanno prelevato diversi campioni di piantine di
Peperone Dop che sono ora allo studio in laboratorio.
“E’ stato un momento di studio
fondamentale – ha dichiarato il presidente Pasquale Ciacciarelli – indispensabile per acquisire tutti gli elementi
utili a capire quali sono le motivazioni alla base della mortalità della pianta
a temperature più alte. Individuare la causa di questo processo degenerativo è
il primo passo per studiare le soluzioni da adottare per consentire ai
coltivatori di portare a termine il raccolto senza perdite economiche e di
prodotto. I tecnici del CRA, che ringrazio insieme a quelli dell’Arsial per la
grande disponibilità, ci hanno già informato che in un paio di settimane sapremo
notizie in merito. Come già concordato con i sindaci dei 10 comuni interessati,
solo risolvendo questo primo grande problema potremo passare alla seconda fase
che è quella di incentivare
ulteriormente la produzione del pregiato Peperone Pontecorvese per il quale ci
sono formidabili opportunità di penetrazione nel mercato, anche europeo.
Puntiamo a far impiantare nuove aziende agricole specializzate nella produzione
del Peperone Dop, soprattutto a carattere giovanile, anche per poter
intercettare i fondi previsti al PSR 2014, che destina finanziamenti anche a
fondo perduto, fino a 70.000 euro, per i giovani imprenditori agricoli.
Crediamo che l’agricoltura sia il settore più concretamente idoneo a dare una
svolta a favore della ripresa economica e contro la disoccupazione; e nel
nostro comprensorio possiamo farlo sviluppando e valorizzando le innumerevoli
peculiarità agroalimentari autoctone come lo stesso Peperone Pontecorvese, il Fagiolo
cannellino di Atina, il Pecorino di Picinisco, e tante altre.”
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